Ortodonzia in età evolutiva

Condividi su:
Facebook
WhatsApp
LinkedIn

Argomenti trattati

Ortodonzia in età evolutiva

Il bambino quale soggetto in età evolutiva, è stato da sempre argomento di studio e attenzione da parte di più specialisti (pediatri, otorinolaringoiatri, fisiatri, allergologi, ortopedici, odontoiatri, logopedisti) i quali hanno nel tempo ben delimitato i loro campi di azione, descrivendone confini netti e forse troppo spesso rigidamente poco aperti ad un rapporto interattivo.

La collaborazione fattiva e costante tra specialisti, ancora oggi poco esercitata, è in realtà l’unica strada da seguire al fine di evitare che problemi piuttosto semplici evolvano in situazioni patologiche più importanti e non sempre completamente risolvibili. Lo specialista che ha il compito di coordinare tutto questo è sicuramente il pediatra, essendo colui che segue più da vicino lo sviluppo del bambino. In particolare, una valutazione precoce della crescita craniofacciale e dello sviluppo dell’occlusione consente di evitare l’insorgere di meccanismi patogenetici di difficile interruzione in tempi avanzati; purtroppo non è facile per il pediatra distinguere una situazione clinica dotata di potenziale autocorrettivo da un caso ai limiti della norma o da patologie più complesse che necessitano dell’aiuto dell’odontoiatra e dell’ortodontista in particolare.

Più spesso infatti la situazione del cavo orale sia in termini di permuta (fasi evolutive della dentizione) che di occlusione (rapporti tra denti e basi ossee dell’arcata superiore ed inferiore) appare in realtà mascherata da compensi dentali o tipologie facciali: sono proprio questi i quadri patologici che, per quanto gravi e necessari di intervento ortodontico precoce, vengono spesso sottovalutati o del tutto ignorati. Sono indicate nei capitoli seguenti, secondo la tabella I, le “Linee guida comportamentali” ed eventuali necessità terapeutiche specifiche per ogni fascia d’età, fase di sviluppo scheletrico e condizioni di permuta.

Tabella I – Le quattro fasce di età del paziente pediatrico
0 – 3 anni periodo neonatale: dentizione decidua
3 – 6 anni periodo prescolare: dentatura decidua e prima fase di dentizione mista
6 – 9 anni periodo preadolescenziale: dentizione mista precoce
9 – 12 anni periodo adolescenziale: dentizione mista tardiva/permanente

In tal modo sarà più facile diagnosticare e prevenire il concretizzarsi di problematiche sia semplici sia estremamente complesse. Il presente testo è diretto quindi al pediatra, all’odontoiatra di base, al pedodontista e all’ortodontista.

Da 0 a 3 anni: periodo neonatale

La prevenzione ortodontica attuabile da zero a tre anni è spesso ingiustamente sottovalutata principalmente per la mancanza di informazioni, ma anche per la scarsa conoscenza specialistica da parte degli operatori. A tale proposito è giusto sottolineare l’importanza del pediatra, solitamente unica figura di riferimento considerata dai genitori nei primi anni di vita del bambino.

Il pediatra è il primo “operatore di prevenzione”, anche delle malattie a carico dell’apparato stomatognatico: è infatti l’unico specialista in grado di coordinare la comunicazione tra i genitori e il pedodontista, figure che sostanzialmente mettono in pratica le prime manovre di prevenzione all’interno del cavo orale del bambino.

È tra l’altro lo specialista che deve trasmettere suggerimenti ad alto valore preventivo, in grado di evitare l’instaurarsi di situazioni patologiche di più difficile risoluzione a crescita ultimata.

In un’epoca in cui le tecniche terapeutiche hanno ormai raggiunto livelli sempre più elevati, è comunque sufficiente trasmettere ai genitori poche e semplici informazioni relative all’igiene, alle abitudini orali, all’assunzione del fluoro, alle modalità ed alla qualità dell’alimentazione per attuare una prevenzione valida, efficace ed adeguata ai tempi in cui viviamo.

Leggi l’intero articolo nel libro.

COSA POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI
SUI SOCIAL