Deglutizione

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Argomenti trattati

Deglutizione

di Paola Cozza, Saveria Loberto, Pasqualina Andretta

 

Definizione

È ormai universalmente riconosciuto che il principio secondo cui si instaurano moltissime delle dismorfosi dentofacciali ha un’eziologia multifattoriale, legata nella maggior parte dei casi a pressioni disarmoniche dovute ad anomalie comportamentali e strutturali della muscolatura orofacciale. Di conseguenza, l’eliminazione di queste anomalie riveste un importante aspetto da tenere presente nella pianificazione del trattamento ortodontico. La deglutizione atipica rappresenta una tra le più diffuse parafunzioni nel paziente in crescita, anche se i protocolli di trattamento miofunzionale per la risoluzione di tale problematica hanno origine molto recente. Negli anni ’60 e ’70 furono proposti diversi metodi di terapia miofunzionale orofacciale e l’interesse per questo tipo di approccio crebbe in diversi Paesi. Nei primi anni ’60 ricevette grande attenzione il lavoro di W.J. Straub, che pubblicò una serie di articoli riguardanti la deglutizione atipica e propose il primo metodo di terapia miofunzionale, basato sull’esecuzione di molti degli esercizi ancora oggi ampiamente utilizzati. Il metodo di Straub è stato il punto di partenza per l’elaborazione di altre tecniche simili da parte di cultori della terapia miofunzionale come Richard H. Barrett, Marvin L. Hanson e Daniel Garliner, che adottavano tutti prevalentemente tecniche di apprendimento volontario.

Nonostante la risonanza innovativa di queste tecniche e ideologie, le opinioni non erano certo concordi. È soltanto nel 1990 che l’American Speech and Hearing Association (ASHA) emanò un comunicato ufficiale per legittimare pienamente l’esercizio della terapia miofunzionale da parte dei propri iscritti, nel quale si riconoscevano l’esistenza e la diagnosticabilità dei disturbi miofunzionali orofacciali, nonché la possibilità di curarli con la terapia miofunzionale. La terapia delle anomalie della deglutizione e di tutti gli altri disturbi del comportamento neuromuscolare ad essa associati deve utilizzare protocolli terapeutici precisi, chiari e facilmente apprendibili: la terapia miofunzionale ha lo scopo di trasformare prassie infantili in altre di tipo maturo (deglutizione fisiologica), modificando i meccanismi nervosi di comando che fanno funzionare i muscoli in modo diverso. Quando gli schemi nervosi si sono stabilmente sostituiti a quelli anomali, il cambiamento del comportamento neuromuscolare è definitivo: gli esercizi di rieducazione devono quindi seguire percorsi guidati da un’accurata diagnosi funzionale e riferiti ai concetti della fisiologia neuromuscolare, che ne rappresentano l’indispensabile supporto scientifico. La terapia della deglutizione atipica non deve prendere in considerazione solo il problema specifico, ma anche la verifica e l’eventuale normalizzazione di altre alterazioni dello stato di salute generale del paziente, del comportamento neuromuscolare orofacciale o delle strutture dento-scheletriche di sostegno strettamente connesse con questa funzione.

 

Anatomia

  • Lingua

La lingua è un organo costituito prevalentemente da muscoli in numero variabile da 9 a 28 ed è collegata a diverse strutture mobili adiacenti: la mandibola, l’osso ioide, l’epiglottide, la faringe ed il velo palatino. La sua struttura è costituita da uno scheletro fibroso sul quale si inseriscono due gruppi muscolari, distinti classicamente in intrinseci ed estrinseci. La distinzione tra i due gruppi muscolari è di grande interesse perché la loro attività è diversa: gli intrinseci regolano soprattutto la forma, gli estrinseci la posizione. Il muscolo stiloioideo, inoltre, la pone in connessione con la base del cranio. I muscoli intrinseci originano e terminano nella massa muscolare linguale; sono individuabili separatamente solo a livello dell’inserzione, per poi confondersi nello spessore della lingua. Si organizzano in gruppi di fibre che si intrecciano bilateralmente, orientate secondo i tre piani dello spazio (sagittale, trasversale e verticale).

I muscoli orientati secondo il piano sagittale sono:

  • il muscolo longitudinale inferiore, che determina l’accorciamento della lingua e ne rende concavo il dorso; 
  • il muscolo longitudinale superiore, che provoca l’accorciamento della lingua e le fa assumere una forma convessa.

[…]

 

  • Frenuli

I frenuli sono sottili lamine tissutali di natura fibro mucosa che congiungono la parte ventrale della lingua alla mucosa del pavimento orale e che non contengono nel loro spessore alcuna fibra muscolare. Il frenulo linguale ha il suo impianto sulla linea mediana del pavimento orale oppure sulla mucosa del processo alveolare a livello degli incisivi centrali mandibolari, andando a terminare sulla superficie ventrale della lingua lungo la linea mediana. La funzione del frenulo è quella di mantenere solidali la mandibola e la lingua, permettendo comunque una certa mobilità di quest’ultima nel cavo orale. Tale mobilità è considerata fisiologica se sufficiente per il mantenimento di una corretta posizione di riposo e di deglutizione, oltre che per una corretta masticazione del cibo. I frenuli vestibolari mediani originano dalla mucosa di rivestimento del processo alveolare, a livello della linea mediana delle due arcate dentarie e si inseriscono nello spessore delle labbra.

  • Labbra

Labbra Il muscolo orbicolare delle labbra è una struttura impari; esso costituisce la componente muscolare principale sia del labbro superiore che del labbro inferiore; consiste in una lamina di forma ellittica, ad asse maggiore trasversale, disposta intorno alla rima orale. Si estende in alto fino all’impianto del naso ed inferiormente fino al solco labio-mentale; consta di una porzione centrale, formata da […]

 

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