Le apnee ostruttive del sonno nel paziente in crescita

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Le apnee ostruttive del sonno nel paziente in crescita

di ELISABETTA CRETELLA LOMBARDO, GIUSEPPINA LAGANÀ, PAOLA COZZA, ANTONELLA POLIMENI

 

Definizione

Con il termine Sleep Disordered Breathing (SDB) si fa riferimento alle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si tratta di un disturbo della respirazione caratterizzato da una parziale o completa ostruzione delle vie aeree superiori, che interrompe la ventilazione polmonare e l’ossigenazione, peggiorando la qualità del sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria, quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un continuum di disturbi respiratori, ossia un ampio ventaglio di problemi che vanno dal russamento primario alle apnee ostruttive del sonno (OSA)

Il russamento primario si verifica quando la normale respirazione è sostituita da un pattern ventilatorio in cui la componente nasale è integrata da una respirazione orale. Tutti i bambini intorno ai 3 anni tendono a russare durante le fasi più profonde del sonno: tale comportamento può essere considerato, in questo periodo, “fisiologico”. La sindrome della resistenza delle vie aeree superiori (UARS) è una condizione intermedia, che prevede la comparsa di sintomi diurni causati dai disturbi della respirazione, senza il verificarsi di apnee o ipopnee. La UARS si manifesta quando vi è una riduzione del passaggio di aria che costringe i muscoli del torace e il diaframma a compiere uno sforzo estremamente intenso per raccogliere aria nei polmoni.

L’ipoventilazione ostruttiva o ipopnea ostruttiva consiste in una riduzione del flusso d’aria del 30% almeno e può manifestarsi con o senza risveglio e/o desaturazione di ossigeno del 3-4%. L’ultimo stadio dell’SDB è rappresentato dalle apnee ostruttive del sonno (OSA); si tratta di un restringimento delle vie aeree superiori, per fattori locali e sistemici, che si ripete durante il sonno, bloccando parzialmente o completamente il passaggio di aria. Questo può determinare un blocco della respirazione dai 10 ai 20 secondi o più, e si ripete anche più volte nella notte. I sintomi delle OSA possono includere: forte russamento, soffocamento o respiro ansimante durante il sonno, iperattività notturna e sonnolenza diurna.

 

Epidemiologia ed eziopatogenesi

La prevalenza dei disturbi del sonno in età scolare è molto variabile: • La percentuale della popolazione che presenta russamento in età scolare è compresa tra il 3,2% e il 27% • La percentuale della popolazione affetta daOSA in età scolare è compresa tra l’1,2% e il 5,7%. In termini di etnia, i bambini afro-americani hanno una maggiore frequenza di SDB rispetto alla razza caucasica. Secondo uno studio condotto da Ong nel 1998 negli Stati Uniti, gli asiatici risultano essere statisticamente più soggetti a OSA rispetto ai caucasici. Negli adolescenti si riscontrano differenze riguardo al sesso, con un’incidenza più elevata nei maschi rispetto alle femmine. I disturbi respiratori nel sonno possono verificarsi a qualsiasi età, ma sembrano presentarsi più comunemente tra i 2 e i 6 anni per l’ipertrofia del tessuto linfatico tipica di questa fascia di età; dai 6 anni in poi il tessuto linfatico va incontro a regressione e questo determina una riduzione della resistenza al flusso aereo e dunque dei sintomi respiratori. L’eziologia delle OSA in età pediatrica è di tipo multifattoriale e può essere classificata, per semplicità, secondo tre cause principali: fattori anatomico-strutturali, fattori funzionali e fattori concomitanti.

 

Fattori anatomico-strutturali

Le anomalie anatomico-strutturali riducono la pervietà delle vie aeree per cause anatomiche e quindi sono presenti anche durante la veglia; tuttavia, diventano ostruenti solo durante il sonno a causa dell’ipotonia muscolare che fisiologicamente si verifica in questa fase.

 

Anomalie craniofacciali

La presenza di alterazioni craniofacciali è un importante fattore di rischio per lo sviluppo dei disturbi respiratori. Le strutture craniofacciali rappresentano infatti un’impalcatura che si pone a protezione delle vie aeree superiori. La presenza di anomalie quali […]


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